HomeScuolaVisite fiscali, dal 1 settembre entra in vigore la riforma

Visite fiscali, dal 1 settembre entra in vigore la riforma

La riforma Madia ha rivisto anche la disciplina delle visite fiscali, dal 1 settembre entrano in vigore le nuove regole

Nuove regole per i permessi di malattia, nuovi orari per le visite fiscali, occhio alle bufale

Novità significative per il personale della scuola, dal 1° settembre prossimo entrano in vigore le nuove regole introdotte con la riforma della PA voluta dalla ministra Madia allo scopo di rendere più efficiente la cosa pubblica e stanare i furbetti del cartellino e della malattia “programmata”.  Oltre a rendere il licenziamento del dipendente infedele più semplice, la ministra ha rivisto anche la gestione del controllo  del personale assente per malattia. La gestione passa dunque in mano all’INPS e il medico fiscale potrà presentarsi più volte durante il periodo di assenza per malattia del dipendente della scuola.

Visite fiscali, le nuove fasce orarie

Al momento non sono state apportate modifiche alle fasce orario di reperibilità del lavoratore ammalato, ma si parla anche di una loro possibile ottimizzazione. Attualmente le fasce nel settore privato vanno dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 17,00 alle 19,00. Mentre nel settore pubblico, per effetto del decreto Brunetta che ne ha ampliato i termini, sono fissate dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00. L’INPS tuttavia ha chiarito che prima di inviare un proprio medico  presso il domicilio del dipendente in mutua, verificherà che vi siano le risorse necessaria. Il governo ha stanziato solo 17 milioni di euro, cifra importante ma che non basterà a coprire l’intero anno scolastico.

Quale procedura dovranno attivare le scuole per richiedere la visita fiscale?

Le scuole avranno accesso al portale dell’INPS e tramite esso potranno richiede la visita fiscale del proprio lavoratore assente per malattia. L’istituzione scolastica  dovrà inoltre specificare nella richiesta se dovrà essere effettuata o meno la visita ambulatoriale. Mentre se il dipendente deve assentarsi dal proprio domicilio per sottoporsi a cure specifiche o esami specialistici deve avvisare la scuola e non l’INPS, sarà poi l’istituzione scolastica ad avvisare l’Ente di previdenza sociale.

 

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