Come fare per uscire dall’Isee dei genitori?
Uscire dall’Isee familiare serve per abbassarne il valore e usufruire di bonus e prestazioni. Se si è disoccupati e si vive con i genitori, o studente fuori sede che non ha spostato la residenza nella nuova città, per esempio, si rimane esclusi dalle agevolazioni perché nell’Isee si dichiara la situazione economica di tutti i membri e non del singolo individuo. Uscendone si abbassa l’indicatore e si può accedere ad una serie di detrazioni e bonus. Oltre a ciò bisogna ricordare che il modello Isee ordinario fa riferimento alla situazione di redditi e patrimoni del nucleo familiare relativa a due anni prima, quindi l’Isee 2022 riguarda la condizione economica del 2020. L’Isee corrente, invece, è riferita a redditi e patrimoni degli ultimi 12 mesi. Importante ricordare che se si dichiara il falso nell’Isee si commette un reato.
Scopriamo come uscire dall’Isee familiare con o senza residenza
Come detto in precedenza uscire dall’Isee familiare apporta benefici fiscali, come ricevere il gratuito patrocinio, fare domanda per i bonus destinati ai soggetti con Isee basso, partecipare ai bandi indetti dal Comune (per esempio per le case popolari), accedere a sconti previsti sui trasporti pubblici e tanto altro.
Se si vuole uscire dall’Isee senza cambiare residenza dobbiamo chiarire due concetti, ovvero quello di nucleo familiare e quello di familiari fiscalmente a carico.
Concetto nucleo familiare
Il nucleo familiare è costituito dall’insieme di persone che vivono insieme o che sono a carico di una sola persona, anche se non vivono sotto lo stesso tetto. I componenti del nucleo familiare sono quindi legati tra loro da un vincolo, come quello di matrimonio o convivenza, di parentela o di tutela.
Concetto di familiari fiscalmente a carico
Per essere fiscalmente a carico, un familiare deve dimostrare il legame di parentela e il reddito. Perciò il figlio che, per esempio, va a studiare in un’altra città ma non lavora o non arriva a un determinato reddito, continua ad essere fiscalmente a carico del proprio genitore. Come anche il coniuge (il matrimonio deve essere legalmente riconosciuto), i figli e altri familiari o affini come genitori, fratelli e sorelle, nuore o suoceri. Ma solo se conviventi o riceventi un assegno alimentare “non risultante da provvedimenti dell’autorità giudiziaria”.
Dettagliatamente sono familiari a carico quelli che nel periodo d’imposta di riferimento hanno conseguito un reddito non superiore ai 2.840,51 euro (compresi gli oneri deducibili). Per i figli di età non superiore a 24 anni, il limite di reddito è invece pari a 4.000 euro. Quindi, un familiare sarà considerato fiscalmente a carico se il suo reddito è inferiore a 2.840,51 euro annui e ha più di 24 anni o inferiore a 4.000 euro annui e non ha ancora compiuto 24 anni.
Per concludere, non fa parte del nucleo familiare chi non vive più con la propria famiglia e ha cambiato residenza, chi ha un’età inferiore a 24 anni ma genera un reddito superiore a 4.000 euro all’anno o chi produce un reddito superiore a 2.840,51 euro e ha più di 24 anni.
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