Roma, 29 giugno – “Le preoccupazioni espresse in queste ore da atenei e professori sulla nuova disciplina per i contratti di ricerca sono anche quelle del M5S. Per questo ieri abbiamo presentato un ordine del giorno sul dl 36, approvato dal governo, che lo impegna ad adottare le iniziative utili a superare queste importanti criticità e garantire, in coerenza con gli impegni PNRR e con gli investimenti recenti, l’aumento delle risorse umane e finanziarie impegnate nella ricerca”, lo comunicano in una nota i deputati del M5S Marco Bella e Alessandro Melicchio, componenti della commissione Cultura e Istruzione della Camera.
“Nel corso dell’esame al Senato è stato approvato un emendamento all’articolo 14 che prevede una importante novella della disciplina vigente in materia di personale delle Università – spiegano – che, se da una parte stabilisce che l’importo del contratto di ricerca sia aumentato, dall’altra prevede una sorta di tetto per la spesa complessiva dei contratti di ricerca ma senza aumento dei fondi. Appare quindi evidente che le conseguenze saranno una riduzione del numero complessivo di contratti di ricerca rispetto a quelli stipulati precedentemente”.
“Senza aumento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) si rischia una grossa crisi nelle università e di affossare la ricerca pubblica, riducendo in maniera importante anche l’accesso dei giovani alla carriera di ricercatore. Ricordiamo che durante i governi sostenuti dal M5S, il FFO è passato da 7.3 miliardi a 9.3. E’ questa la strada da percorrere e diventa urgente rivedere questo provvedimento che può essere concretamente dannoso per l’intero sistema ricerca italiano”, concludono Bella e Melicchio.
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