Cosa ne sanno di meritocrazia quelli che propongono le sanatorie?
Sono abituati alla scuola un tanto al chilo pur di racimolare voti e consensi. La potenza di fuoco di certi politici abituati a parlare più alla pancia che dare risposte serie sta inondando la rete e i social. C’è però chi si ribella, c’è però chi lotta per una scuola di qualità, per una formazione di qualità in grado di valutare gli studenti, di prepararli e di formare la nuova classe dirigente.
Una classe dirigente che non deve essere “un tanto al chilo” come certa politica, ma una classe dirigente in grado di dare risposte e di gestire i settori produttivi ed amministrativi di unno stato moderno.
La sanatoria proposta da certa politica e da certi sindacati sembra l’ennesima scorciatoia, l’ennesimo colpo di coda ai danni di un Paese che ha invece bisogno di selezionare i migliori soprattutto i migliori da mandare in cattedra e formare le future generazioni.
Chi come me lavora nella scuola sa bene che 3 supplenze una dietro l’altro non fanno di quel docente il miglior docente. La scuola è stata considerata da certa sinistra, ora anche da certa destra, una sorta di ammortizzatore sociale per garantire un posto a chi conseguito il titolo di studio non riusciva a trovare un’occupazione. Ma ora è tempo di svoltare, lo faccia per prima la politica assumendosene la responsabilità.
Grazie.
Pietro, docente di scuola superiore di secondo grado.
Lavorare a scuola come docenti o come ATA
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