Scuola Bene Comune recepisce le proposte del Ministro Fioramonti, nella consapevolezza che la lunghezza della coperta sarà misurata nella prossima Finanziaria.
Se condivisibile è il proposito di incrementare i concorsi per ricercatori e i finanziamenti per i piani per la ricerca di base, meno chiare sono le proposte concrete per dare risposta all’annoso problema del precariato, per il quale “mettere mano al salva-precari” ed indire “concorso-sanatoria con elementi di selettività appropriata” lasciano la dichiarazione d’intenti nella consueta vaghezza delle parole.
E forse di più non potevamo attenderci da un’intervista.
Tuttavia le perplessità di S.B.C. si accentrano proprio sulle parole spese a descrivere le intenzioni del Ministro riguardo l’incremento stipendiale dei docenti in relazione al loro ruolo sociale: incoraggiamento per gli insegnanti che vogliono fare di più, volontariato, passione, missione sociale, riconoscimenti, premi, apprezzamenti da parte dei genitori e della comunità, confluiscono in un’unica irricevibile dichiarazione: “Non credo che un aumento di stipendio come premio funzioni”.
S.B.C. vuole ricordare al Ministro Fioramonti che i docenti sono professionisti specializzati, formati e selezionati, non volontari da premiare sulla base dell’apprezzamento sociale, e che dopo la vacanza contrattuale di 9 anni e la sparizione dell’anno 2013 ai fini della progressione di carriera, la proposta di “aumento di almeno 100 euro”, non si sa se netti o lordi, lungi dal poter essere definita premio alla professionalità, altro non è se non meno del minimo proponibile per sanare appena parzialmente l’impoverimento della categoria di lavoratori dello Stato.
S.B.C. individua in almeno 200 euro netti nel triennio l’aumento stipendiale per i docenti, per far sì che l’adeguamento agli stipendi europei inizi ad essere meno del solito miraggio.
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