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Ultime notizie sulla riforma del sostegno: le scuole non potranno più decidere le ore da assegnare al disabile

 

La riforma del sostegno porta diverse novità, una poco gradita alle scuole: non potranno più decidere le ore da assegnare al disabile.

La riforma del sostegno nega alle scuole la decisione delle ore da assegnare al disabile

Ultime notizie sulla riforma del sostegno: le scuole non potranno più decidere le ore da assegnare al disabile

Gli allievi disabili e le famiglie non potranno più contare sui gruppi di lavoro sull’handicap istituiti nelle singole scuole.

A decidere per le ore di sostegno da assegnare all’allievo disabile sarà il cosiddetto GIT (Gruppo di lavoro Territoriale).

A far parte del GIT ci saranno comunque dirigenti tecnici, presidi e docenti.

Come saranno quantificate le ore di sostegno da assegnare all’allievo disabile?

Intanto va precisato che il nuovo decreto delega approvato dal consiglio dei ministri modifica anche le modalità di accertamento della disabilità, novità questa che potrebbe accelerare il processo di certificazione.

Il nuovo meccanismo introdotto infatti prevede che la domanda sarà presentata all’INPS. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale predisporrà un’unica commissione la quale verificherà il disagio e la valutazione funzionale del disabile.

La stessa commissione deciderà sugli aiuti sanitari e i sussidi sociali ed economici di cui il minore ha bisogno.

La certificazione del disabile sarà più veloce

In questo modo saranno superati gli attuali meccanismi che spesso si rivelano costosi e frammentati, adesso sarà una sola commissione quindi a decidere del progetti di vita del ragazzo e che si farà carico del piano che accompagni lo studente nel suo sviluppo all’insegna dell’inclusione.

Va in pensione la diagnosi funzionale

La riforma di riflesso modifica anche la famosa legge 104/92, scompare la Diagnosi funzionale e il Profilo dinamico funzionale e viene introdotta la valutazione diagnostico-funzionale.

Il primo passo per la certificazione rimane alla scuola

Rimane alla scuola invece la segnalazione del caso che deve inviarla al Gruppo il Piano di inclusione contenuto nel Piano dell’ Offerta formativa triennale. Sarà poi il GIT e non più la scuola a definire le ore di sostegno da assegnare all’allievo disabile.

La riforma del sostegno riguarda anche i docenti

La riforma riguarda anche gli insegnanti di sostegno, a loro sarà richiesta una formazione più specifica: saranno costretti a cosenguire 120 crediti formativi universitari sull’inclusione scolastica, pari a un anno di specializzazione.

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