Quest’anno le tredicesime per il personale della scuola saranno molto più contenute rispetto al 2023. Ciò è dovuto principalmente all’operazione messa in campo lo scorso dicembre dal Governo Meloni, che denunciammo come il “pacco” di Natale.
Infatti, a Natale 2023, tutto il personale scolastico beneficiò di un emolumento aggiuntivo di circa 1.000 euro rispetto allo stipendio e alla tredicesima normali. Sembrava un “regalo” del Governo, ma in realtà si è rivelato solo un’anticipazione degli aumenti contrattuali dovuti per il rinnovo 2022-2024, un’operazione propagandistica per far colpo sulla categoria.
Purtroppo, quest’anno non solo questa “dazione” non verrà ripetuta, ma i lavoratori non riceveranno nemmeno le restanti somme dovute per il rinnovo contrattuale, poiché le trattative non sono nemmeno iniziate nonostante il CCNL sia scaduto da tre anni.
Inoltre, le risorse stanziate dal Governo in legge di bilancio per il rinnovo garantirebbero solo un incremento salariale del 5,78%, ben lontano dal recuperare l’inflazione del triennio, che è quasi del 18%. Dunque, con la tredicesima di quest’anno, il personale scolastico dovrà fare i conti con uno stipendio sempre più inadeguato rispetto al costo della vita.
La FLC CGIL ha lanciato due scioperi negli ultimi mesi per denunciare questa situazione e rivendicare risorse aggiuntive per il rinnovo contrattuale e l’aumento degli stipendi. Se il Ministro Valditara vuole davvero restituire autorevolezza e dignità ai lavoratori della scuola, deve garantire aumenti salariali in linea con l’inflazione e condizioni economiche e di vita dignitose.
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