Il rinnovo del contratto del comparto scuola ha portato con sé alcune novità, una su tutte le nuove regole per ottenere il trasferimento. Alla base della decisione c’è la tanto “amata” continuità didattica buona alcune stagioni si (quando fa comodo) ed altre stagioni no (quando fa altrettanto comodo). Ma andiamo al dunque. Il personale docente che otterrà sia il trasferimento, sia il passaggio nella sede richiesta dovrà rimanerci per almeno tre anni. Sono liberi da questa regola tutti coloro i quali invece hanno ottenuto il passaggio su abito e poi l’assegnazione triennale su una sede. Questi docenti invece potranno continuare a chiedere la mobilità annuale. Sono dunque liberi dalle nuove regole introdotte con il rinnovo del contratto del comparto scuola. Tuttavia, se facendo domanda di mobilità su una sede riusciranno ad ottenerla anche loro saranno poi soggetti alle nuove regole della continuità didattica triennale. A stabilire le nuove regole è il comma 4, dell’articolo 22, dell’ipotesi di contratto collettivo nazionale della scuola.
Utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie
L’istituto della mobilità annuale delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie resta intatto. A regolamentarlo è sempre l’articolo 22 del nuovo contratto. Tale mobilità consente il trasferimento annuale al personale che intende avvicinarsi almeno per un anno alla propria famiglia le regole sono state mantenute. Ricordiamo comunque che la nuova intesa entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, per la mobilità 2018 restano in vigore le vecchie modalità, tutti potranno chiedere il trasferimento e sono liberi dai nuovi cavilli della “continuità didattica”. Dunque ci aspettiamo che la stragrande maggioranza di docenti che intende avvicinarsi a casa o trasferirsi in una nuova istituzione scolastica ne approfitterà non appena il sistema permetterà loro di presentare domanda attraverso istanze online.