Nella giornata di ieri la Giunta Regionale del Lazio ha approvato delle modifiche alle linee guida sul dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2024/2025, prevedendo un taglio di ben 37 Istituti Comprensivi e Scuole superiori.
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Tale decisione rappresenta un netto cambio di rotta rispetto a quanto annunciato nell’ultimo incontro con i sindacati della scuola dello scorso 16 novembre, quando l’Assessore all’Istruzione Schiboni aveva parlato di un dimensionamento più soft limitato a 14 autonomie.
Le organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, Gilda e Anief hanno fortemente contestato la nuova proposta regionale, ritenendola un attacco gravissimo all’offerta formativa e all’assetto organizzativo del sistema scolastico laziale.
Secondo i sindacati, tagliare improvvisamente 37 istituti senza alcun coinvolgimento delle comunità scolastiche e dei territori avrà pesanti ripercussioni sugli studenti, le famiglie e il personale scolastico. Inoltre, viene meno il principio democratico del confronto con le parti sociali.
La Regione si difende affermando di dover adempiere alle indicazioni del Ministero dell’Istruzione e della Corte Costituzionale sul dimensionamento. Tuttavia, i sindacati denunciano l’assenza di un’analisi territoriale volta a ponderare attentamente le scelte.
Chiedono quindi il ritiro delle modifiche e il ritorno al piano precedente limitato a 14 istituti. Intanto invitano le comunità educanti a opporsi e non escludono altre iniziative per tutelare il diritto allo studio nel Lazio.
Scarica il comunicato congiunto
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