Roma, liceo Albertelli occupato: la preside in difesa degli studenti, ma i colleghi la criticano. Scontro tra presidi sulle occupazioni scolastiche: c’è chi le tollera e chi le condanna fermamente
Roma, 30 novembre 2024 – Scontri di vedute tra i presidi degli istituti superiori romani sulle occupazioni degli studenti. Se da un lato c’è chi le tollera e addirittura le giustifica, dall’altro c’è una netta maggioranza che le condanna fermamente come azioni illegali e dannose per gli edifici scolastici.
Il caso più eclatante è quello del liceo classico Pilo Albertelli, all’Esquilino, occupato per quattro giorni dal 6 al 9 novembre da circa 150 studenti. Alla fine dell’azione dimostrativa, gli alunni hanno raggiunto un accordo con la dirigente scolastica, Rosa Palmiero, che ha sollevato numerose critiche da parte dei suoi colleghi presidi.
Nel documento ufficiale che sancisce l’accordo, la preside Palmiero accoglie “il bisogno impellente degli studenti di essere informati correttamente sullo scenario politico nazionale e internazionale” e riconosce “il merito dell’azione dispiegata” nel “aver interrogato le coscienze di tutti noi”. Inoltre, la dirigente si dice “grata alla rappresentanza degli studenti per la freschezza dei contenuti portati”.
Una posizione, quella della preside Palmiero, che viene aspramente criticata da Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp): “Le occupazioni sono un rito inconcludente che creano solo danni agli edifici scolastici. È un’azione illegale che non può essere in alcun modo giustificata o tollerata”.
Anche il liceo Virgilio in via Giulia è stato “preso” dagli studenti a partire da ieri, in una catena di occupazioni che sta attraversando diversi istituti della Capitale. Una situazione che sta generando forte dibattito e contrasti all’interno della categoria dei presidi romani.
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