Stupro di Palermo, non si può scaricare la colpa sulla scuola

Leggiamo gli ultimi tragici fatti che hanno coinvolto 7 giovani palermitani nello stupro ai danni di una ragazza.

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E quando si parla di adolescenti o giovani adulti che commettono atti osceni o gesta ignobili, per molti, troppi, si va a ricercare – con uscite mediatiche critiche o da espertoni pedagogici – un collegamento con il ruolo educativo oltreché formativo della scuola.
Adesso però si sta esagerando….

Da padre e docente io non ci sto con lo sferrare colpi alla scuola.

Troppo facile e ancor più banale.
Perché invece non lo diciamo chiaro e forte: dove sta la responsabilità genitoriale?
E come la mettiamo con la responsabilità di una società che mercifica tutto, anche il corpo e in particolare quello femminile come si è visto nella ragazza ricoperta di cioccolato tra pasticcini e compiaciuti guardoni?

E cosa vogliamo fare con la comunicazione pubblicitaria o la TV dell’apparire che mette in primo piano cosce e glutei femminili?
E, infine, possiamo discutere della libertà senza limiti, spudorata e priva di fondamenti valoriali che consente la rete e che consente ai nostri figli – spesso abbandonati – la libera navigazione diurna e soprattutto notturna?

Vogliamo allora rimettere in discussione il modello di società che sta producendo il virus dell’ego, del possesso, del potere e della sopraffazione anche sessuale?

Da docente mi sono rotto i cabbasisi a sottoscrivere patti educativi di corresponsabilità scuola-famiglia con genitori che non si assumono alcuna responsabilità educativa e abbandonano i figli, nostri alunni, al degrado culturale e sociale.
Mi sono davvero rotto di questa assurda IPOCRISIA!

Rosolino Cicero

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