Sabato pomeriggio a Roma, le associazioni degli studenti, degli insegnanti, dei ricercatori e dei genitori si sono riunite davanti al Ministero dell’Istruzione per lanciare un messaggio chiaro al governo Meloni: l’istruzione pubblica non è un costo superfluo, ma l’investimento più importante per il presente e il futuro dell’Italia.
Giuseppe Buondonno, responsabile scuola di Sinistra Italiana, ha denunciato l’inaccettabile situazione dei docenti precari, costretti a lavorare a tempo determinato per tutta la vita, e il rischio di trasformare la scuola in una “fabbrica di manodopera a basso costo”. Inoltre, i manifestanti hanno ribadito il loro diritto al dissenso e alla protesta, respingendo qualsiasi tentativo di limitare la libertà degli studenti e degli insegnanti.
L’iniziativa fa parte di una più ampia mobilitazione contro il ddl “repressione”, che secondo gli organizzatori mira a criminalizzare le forme di protesta sociale. Pertanto, il prossimo appuntamento è previsto per sabato 14 dicembre a Roma, con una manifestazione nazionale per difendere il diritto di manifestare.
Questo grido di allarme arriva in un momento cruciale per il sistema scolastico italiano, alle prese con problemi cronici di sottofinanziamento e carenza di personale. Gli organizzatori della protesta sottolineano che l’istruzione pubblica non può essere considerata un costo, ma piuttosto un investimento strategico per il Paese, in grado di creare opportunità di crescita e sviluppo per le giovani generazioni.
La mobilitazione di sabato ha raccolto l’apprezzamento di molti cittadini, che hanno ringraziato gli organizzatori per il loro impegno. In particolare, Nicola Fratoianni, concludendo la manifestazione, ha elogiato i partecipanti per non essersi arresi alla rassegnazione, dimostrando così che la difesa dell’istruzione pubblica rimane una priorità fondamentale per il futuro dell’Italia.
Leggi anche:
Tutti i bonus in scadenza a Dicembre 2024: richiedili subito prima della fine dell’anno
Tredicesime 2024: in arrivo 51,3 miliardi di euro (+7,8%) grazie a occupazione e contratti
Segui i canali social di InformazioneScuola
Iscriviti al gruppo Telegram: Contatta @informazionescuola
Iscriviti al gruppo whatsapp
Iscriviti alla nostra pagina Facebook