Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) è un disturbo del comportamento infantile caratterizzato da comportamenti negativistici, provocatori, sfidanti e ostili verso gli adulti, come i genitori, gli insegnanti e altre figure di autorità.
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Avere un alunno con queste caratteristiche in classe può rappresentare una sfida significativa per l’insegnante e gli altri studenti. L’alunno con DOP può causare interruzioni frequenti, creare conflitti con i compagni di classe e con l’insegnante, rifiutarsi di collaborare, disobbedire alle regole e alle istruzioni e manifestare un atteggiamento generalmente provocatorio e ostile.
Come deve lavorare l’insegnante?
L’insegnante dovrebbe lavorare con gli altri membri del team scolastico per sviluppare un piano di intervento che aiuti l’alunno a gestire il proprio comportamento e sviluppare le competenze sociali necessarie per interagire in modo positivo con gli altri. Il piano di intervento potrebbe includere strategie come la modellizzazione dei comportamenti appropriati, l’utilizzo di rinforzi positivi per i comportamenti desiderati, l’insegnamento di abilità sociali e di gestione dell’impulsività e l’organizzazione di un ambiente strutturato e prevedibile che faciliti l’apprendimento.
L’insegnante dovrebbe anche lavorare per creare un clima di classe positivo che incoraggi il rispetto reciproco, la collaborazione e l’empatia. Ciò può aiutare l’alunno con DOP a sentirsi accettato e integrato nella classe e ad evitare comportamenti sfidanti e negativistici.
Naturalmente l’approccio del docente o le risposte dello studente variano di caso in caso, ma abbiamo voluto riportare quello che potrebbe essere un episodio tipo.
Un esempio di comportamento tipico di un bambino con Disturbo Oppositivo Provocatorio potrebbe essere il rifiuto di seguire le istruzioni dell’insegnante. Ad esempio, l’insegnante potrebbe chiedere all’alunno di prendere il libro di matematica dalla borsa e aprirlo alla pagina 25, ma l’alunno potrebbe rispondere in modo sfidante e rifiutarsi di eseguire la richiesta, magari dicendo “Non ho voglia voglia
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In risposta, l’insegnante potrebbe utilizzare strategie come la riformulazione dell’istruzione in modo più chiaro, la riduzione del numero di richieste per volta o l’utilizzo di rinforzi positivi per i comportamenti desiderati, ad esempio elogiando l’alunno quando segue le istruzioni in modo appropriato. L’obiettivo è quello di aiutare l’alunno a sviluppare abilità sociali e di gestione dell’impulsività per interagire in modo più positivo con gli altri e migliorare la sua esperienza scolastica.
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