Gli stipendi NoiPA dei dipendenti pubblici saranno arricchiti da un bonus accessorio del 1,5% per il 2023, come previsto dalla legge di bilancio. Tuttavia, al momento NoiPA non ha ancora erogato nessun importo, lasciando i dipendenti con quattro mesi di arretrati da incassare.
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La ragione del ritardo risiede nella difficoltà di interpretazione su come dovrebbe essere pagato il bonus: con la mensilità corrente dello stipendio o con quella successiva? In attesa di una risposta, NoiPA sta aspettando.
Il bonus accessorio previsto dalla LdB si tradurrà in un aumento fisso dell’1,5% dello stipendio lordo per ogni mese del 2023. Tuttavia, solo alcune voci della retribuzione concorreranno all’incremento dell’1,5%, ovvero lo stipendio base e l’indennità integrativa speciale conglobata. Le tabelle con gli importi sono già note da tempo. È importante distinguere il bonus accessorio dall’indennità di vacanza contrattuale, poiché i due importi sono diversi per diverse ragioni.
Entrambi spettano nella tredicesima, ma l’indennità di vacanza contrattuale è pensionabile in Quota A, mentre il bonus accessorio in quota B. Quest’ultimo, inoltre, spetta solo per il 2023, a differenza dell’indennità di vacanza contrattuale che è riassorbibile con il contratto. Entrambi spettano nel TFR, ma solo l’indennità di vacanza contrattuale anche nel TFS. Infine, l’indennità di vacanza contrattuale è un acconto sui futuri contratti, mentre il bonus accessorio no.
Il bonus accessorio spetta solo per il 2023 e nella tredicesima.
L’aliquota previdenziale è del 9,15% e spetta nel TFR, ma non nel TFS. Inoltre, è un bonus una tantum, non riassorbibile nel contratto. Tuttavia, secondo alcuni calcoli, in alcuni casi aumentando gli importi con questo emolumento lo stipendio potrebbe diminuire. Ciò accade perché il bonus accessorio corrisponde all’1,5% della retribuzione lorda dei dipendenti pubblici. Ma coloro che hanno un imponibile previdenziale mensile lordo fino a 2.692 euro, hanno anche diritto al taglio del cuneo fiscale del 2% sui contributi previdenziali, per tutto l’anno 2023. Nei casi in cui l’aumento di stipendio del 1,5% porterebbe lo stipendio a sforare il limite di 2.692 euro, si perderebbe il diritto al taglio del cuneo fiscale del 2%. In sostanza, ci si troverebbe a barattare un 2% di “sconto” con un 1,5%, con la perdita di un vantaggio dello 0,5%.
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In conclusione, il bonus accessorio previsto per il 2023 è atteso con ansia dai dipendenti pubblici, ma al momento NoiPA deve ancora chiarire come dovrebbe essere erogato. Nonostante ciò, i dipendenti pubblici dovrebbero essere consapevoli di come l’aumento dell’1,5% potrebbe influire sul taglio del cuneo fiscale del 2%, soprattutto per coloro che hanno un imponibile previdenziale mensile lordo fino a 2.692 euro.
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