Spiare i dipendenti pubblici – Il Garante Privacy ha sanzionato un Comune con una multa di 3.000 euro per aver installato una telecamera nell’atrio, vicino ai dispositivi di rilevazione delle presenze dei dipendenti, senza rispettare le procedure di garanzia previste dallo Statuto dei Lavoratori in materia di controlli a distanza.
Secondo lo Statuto dei Lavoratori (legge 300/1970), gli impianti audiovisivi e gli strumenti dai quali derivi la possibilità di controllo a distanza dei lavoratori possono essere impiegati solo per esigenze organizzative, produttive, di sicurezza e tutela del patrimonio aziendale, e installati solo previo accordo collettivo.
Il Jobs Act (D.Lgs. 151/2015) consente il controllo mirato su smartphone e pc aziendali, ma i dati ottenuti sono utilizzabili solo se al lavoratore è stata data adeguata informativa sulle modalità d’uso e nel rispetto della privacy.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha inoltre precisato che l’installazione di strumenti aziendali, diversi dagli strumenti di lavoro, da cui possa derivare un controllo a distanza, deve essere preceduta da accordo sindacale o, in mancanza, da provvedimento autorizzativo dell’Ispettorato, previa documentazione del mancato accordo.
Non è sufficiente quindi il consenso individuale del lavoratore, deve esserci l’accordo collettivo o il provvedimento autorizzativo.
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