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Sostegno – Relazione finale, esempio di verbale conclusivo

Mettiamo a disposizione dei nostri lettori un esempio di verbale conclusivo relativo la relazione finale da fare con il Gruppo di Lavoro composto dalla dottoressa della neuropsichiatria infantile che segue il caso (lo studente), l’insegnante di sostegno, i genitori dell’allievo e almeno il coordinatore di classe. Ricordiamo ai nostri lettori che la traccia relativa la Relazione finale è possibile scaricarla dal nostro portale.

Il verbale conclusivo della relazione finale inizia sempre con il giorno e il luogo (immaginario in questo caso)

ITP riconvertiti sul sostegno

Il giorno 04 del mese di Giugno dell’anno 2018 alle ore 11:00 presso il Centro di Neuropsichiatria Infantile di Roma si è riunito il Gruppo di Lavoro Tecnico per esaminare e approvare la Verifica Finale dell’alunno P.L, che ha frequentato con profitto la classe seconda B dell’indirizzo meccanico dell’Ipsia.
Sono presenti: per l’A.S.L la dott.ssa tal dei tali, per la scuola l’insegnante di sostegno prof. tal dei tali, per la famiglia la madre sig.ra Anna e l’alunno. Verbalizza il prof. di sostegno. Introduce la riunione la dott.ssa che chiede all’allievo come sta e come ha impegnato durante l’anno il suo tempo. Egli stesso racconta di essere sereno e descrive a grandi linee sia le sue attuali attività al centro estivo che l’aiuto in famiglia e come, gratificato da piccole ricompense, sbriga lavoretti e mansioni di vario tipo per i suoi vicini di casa. L’allievo continua sottolineando che tali mansioni sono state svolte anche durante l’anno nei pomeriggi e racconta come gestisce la sua paghetta. La mamma conferma e, insieme all’insegnante di sostegno, descrive come il ragazzo sia impeccabile da questo punto di vista: disponibile e pronto ad aiutare il prossimo, sia a scuola che a casa, con la nonna e i vicini.
Ancora la dott.ssa chiede se l’alunno è stato impegnato in qualche attività sportiva e di socializzazione. l’allievo e l’insegante di sostegno raccontano dell’esperienza del calcio a cinque con la squadra degli Special Olympics con la quale ha partecipato ai campionati studenteschi di atletica qualificandosi primo ai provinciali e secondo ai regionali . L’allievo stesso racconta delle emozioni provate nel far parte di una squadra e dell’emozione positiva che sta vivendo.
Il prof. di sostegno elenca anche i progetti per l’integrazione svolti durante l’anno e traccia il quadro generale dell’andamento didattico e comportamentale dell’alunno. Dalla disamina della pagella si rilevano risultati globalmente positivi riguardo all’integrazione e il rendimento scolastico (l’allievo ha guadagnato la media del sette). L’alunno inoltre, si è distinto anche nelle uscite didattiche, che non sono state poche. Ha partecipato con interesse alle visite di Istruzione nel centro di Roma, alle mostre fotografiche ecc.
L’insegnate di sostegno termina il suo resoconto dell’anno scolastico affermando che l’alunno, con la programmazione differenziata, ha avuto durante il corso dell’anno un costante profitto, un buon impegno e interesse nelle diverse discipline ora più pratiche e calibrate alle sue capacità.

La dott.ssa chiede ragguagli riguardo all’alternanza scuola lavoro. P.L e l’insegnante di sostegno raccontano che da settembre, tutti i venerdì, è impegnato nello stage presso l’azienda tal dei tali che si occupa di manutenzione. A tal proposito L’alunno esprime la sua soddisfazione nell’esperienza e chiede se anche per il prossimo anno si possa evitare di andare a scuola per poter entrare nel mondo del lavoro. Il sottoscritto a tale riguardo, afferma che dall’osservazione quotidiana del suo alunno, è senz’altro pronto, considerate le abilità acquisite dal punto di vista professionale nonché socio-relazionale, ai lavori manuali, ma data la crisi del mercato del lavoro, ritiene sia più opportuno però che continui a frequentare la scuola ottimizzando le competenze, piuttosto che stare a casa. Tuttavia, viste le esigenze e la legittima propensione alle attività lavorative da parte di P.L, anche per il prossimo anno ci si prospetta di declinare un orario scolastico ridotto in classe incrementando le sue attività di alternanza scuola lavoro. La dottoressa e la mamma concordano sulla bontà del programma e dopo una serie di informazioni si arriva a un piano di intenti con quattro punti fermi:

  • Per il prossimo anno non dovranno venire meno le attività scolastiche
  • Verrà attivata almeno 1 giornata di stage e/o alternanza per tutto l’anno presso la stessa ditta o altra azienda del settore.
  •  Nei giorni rimanenti ci sarà la normale frequenza scolastica, ovviamente con programmazione differenziata.

La dott.ssa ribadisce a P.L. come a suo parere, non sia affatto opportuno smettere di andare a scuola e che al contrario, solo con la frequenza scolastica egli potrà continuare ad avere occasioni di crescita e la possibilità di imparare nuove cose.
La dott.ss fa i complimenti a P.L per le numerose conquiste raggiunte durante l’anno scolastico, esprime in suo parere favorevole sulla prosecuzione per il prossimo anno sia della programmazione differenziata che delle formule di stage e alternanza. Queste, dice la dott.ssa, “permettono a P.L di perseguire competenze adatte al suo progetto di vita e spendibili per l’autonomia futura”. Infine la dott.ssa suggerisce per il prossimo anno di continuare sia con le attività che con l’animazione presso il centro di riposo e i vari progetti svolti.
Esauriti gli argomenti da trattare, la riunione del gruppo di lavoro si scioglie.

L’insegnate di sostegno

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