Uso degli smartphone. E’ passato solo qualche giorno dall’annuncio. Il Ministro ha pubblicato la sua circolare. Chi lavora sul campo era consapevole che non poteva aggiungere nuovi elementi, rispetto alla nota di Fioroni del 2007.
Questa, pur riferendosi a uno scenario (cellulari) superato dagli smartphone, ha sancito per la prima volta il divieto di uso non didattico dei dispositivi elettronici.
L’attuale Ministro non poteva aggiungere altro. La conferma proviene dalla lunga citazione della nota Fioroni che occupa quasi tutta la prima pagina della circolare di Valditara. “il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponda ad una generale norma di correttezza che, peraltro, trova una sua codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti, di cui al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249”; “l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente configurando, pertanto, un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e scoraggiare tali comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria dell’istituzione scolastica, a stimolare nello studente la consapevolezza del disvalore dei medesimi”.
Le perplessità sull’utilità della circolare restano anche in relazione alla legge 71/17 che obbliga le scuole a integrare il regolamento d’istituto con la parte che tratta del cyberbullismo. Tutto confermato.
Stesso discorso vale per il nuovo Codice privacy (D.M. 101/18) che regolamenta l’uso dei dati personali, derivante dal Regolamento europeo (GDPR) In conclusione: la scuola aveva bisogno di questa nuova circolare?
Gianfranco Scialpi
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