Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza dall’importante valore legale e sociale, obbligando l’Università di Torino a rimborsare 39 milioni di euro in tasse agli studenti. Secondo i giudici, gli atenei non possono far pagare agli iscritti i tagli apportati dallo Stato al settore universitario.
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La decisione riconosce pienamente le ragioni dell’Unione degli Universitari e stabilisce un precedente cruciale: le politiche educative non devono compromettere l’accesso all’istruzione per motivi economici. Questo principio di equità e tutela del diritto allo studio deve ora ispirare una maggiore valorizzazione dell’Università come volano di sviluppo e giustizia sociale.
Le istituzioni devono ripensare gli investimenti in ricerca e garantire la piena gratuità dei percorsi accademici, dall’asilo all’ateneo. Solo cancellando le barriere economiche potremo colmare il divario con gli altri Paesi europei e assicurare a ciascuno la possibilità di costruirsi un futuro attraverso lo studio.
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