Bisogna farle le manifestazioni con i sindacati fuori i cancelli delle scuole contro i DS dittatori.
Le altre categorie le fanno e soprattutto bisogna avvertire la Stampa.
Non bisogna subire e lamentarsi tra colleghi e sui social, dove molti colleghi vengono per spiare e riportare poi al DS, accade anche qui purtroppo, ma bisogna lottare, esponendosi tutti insieme.
Putroppo la scuola sta diventando anche questo , una dura lotta per la sopravvivenza, per leggi come la Dirigenza scolastica e la legge 107/2015 che l’ha ampliata per i dirigenti dello Stato, cioè i DS, che interpretano il loro ruolo in termini di esercizio del potere a volte vessatorio, senza alcun rispetto delle norme, degli istituti contrattuali e in primis delle persone e dei diritti fondamentali sancito dalla Costituzione.
Ricordate che se ci sono i padroni è perché ci sono i servi e se ci sono i servi ecco che ci sono i padroni.
Se non si lotta si è perdenti in partenza.
A volte gli esposti al Direttore Scolastico Regionale servono ma sono carte che sono trasmesse a un altro Dirigente che spesso mette tutto a tacere, ricordate: cane non morde cane.
Le manifestazioni di denuncia rendono invece visibili i disagi dei docenti e del personale ATA e i soprusi subiti nelle scuole statali.
Ci sono scuole in cui gli scrutini sono durati fino a notte avanzata con docenti colti da malore e ricoverati in ospedale e DS che si oppongono all’adozione dei libri di testo o esprimono parere sfavorevole a un trasferimento nella loro scuola. Già perché per molti DS la scuola non è più un’istituzione di tutti ma una oto proprietà privata, una cosa loro.
Vedete, c’è del marcio sotto il cielo di Danimarca, di Napoli come di altre città italiane.
Bisogna denunciare non essere indifferenti. Con Gramsci noi di SBC odiamo gli indifferenti.
Non li vorremmo tra di noi.
Tra l’indifferenza la democrazia si sta spegnendo a partire proprio dallascuola. Questo oltre l’abbandono e la dispersione è il più grave problema che passa inosservato.
Libero Tassella SBC