“Chi vuol fare l’insegnante si sente da tempo utilizzato alla stregua di un bancomat. I corsi Tfa di specializzazione sul sostegno, totalmente a carico degli interessati, hanno ormai raggiunto costi che pochi possono permettersi sia in termini economici che di tempi.
Di conseguenza il buonsenso suggerirebbe di non svuotare il portafoglio almeno a chi non è un principiante, avendo già maturato adeguata esperienza specifica. Differenziazione peraltro già presente nei percorsi abilitanti all’insegnamento.
Fanno sorridere slogan tipo “no ai corsi light”, riferito al fatto che tenendo conto dell’esperienza ovviamente si riducono i crediti formativi richiesti. Quella che quindi è solo difesa di interessi particolari, toglie attenzione alla questione principale: il dialogo assolutamente necessario tra le parti, affinché gli interventi per rendere più accessibili i corsi di specializzazione sul sostegno siano gestiti in modo da evitare assurde guerre tra poveri con chi ha concluso cicli Tfa sostegno precedenti o è impegnato nel nono”.
Lo scrive sulla sua pagina Facebook il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato.
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