“Monta la protesta per l’accavallamento, con tutto quello che ne consegue, dei concorsi Pnrr degli insegnanti? Avvertivo da almeno quattro anni che la cadenza annuale (con conseguente eliminazione delle graduatorie di merito) dei concorsi per titoli ed esami dei docenti è impossibile. Ma il Governo precedente non ha voluto sentir ragione, impegnandosi in tal senso con Bruxelles. Ora se ne pagano le conseguenze con le criticità evidenziate dai concorsi Pnrr”.
Lo dichiara il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato. “Ovviamente – spiega – non ce ne siamo stati zitti e col nuovo Governo abbiamo subito avviato interlocuzioni con la Commissione europea per cominciare a smontare un impianto palesemente fuori dalla realtà. L’anno scorso, dopo mesi di acceso confronto, siamo riusciti a creare un precedente col via libera dell’Ue alla restituzione delle graduatorie di merito ad esaurimento agli idonei del concorso ordinario 2020.
Adesso, con i concorsi Pnrr, siamo al secondo round. Stiamo cioè provando a convincere la Commissione europea a estendere le graduatorie di merito (salvaguardando i diritti di chi è in liste d’attesa precedenti) anche ai concorsi Pnrr.
Il confronto successivo con Bruxelles riguarderà il superamento del precariato. Gli ultimi anni hanno visto la crescita esponenziale delle supplenze a scapito della stabilizzazione dei docenti, prima garanzia di qualità dell’istruzione.
Va quindi velocizzato il reclutamento a tempo indeterminato diversificando i meccanismi: non più solo concorsi per titoli ed esami, ma attenzione pure a merito ed esperienza prendendo in considerazione le graduatorie di merito come già avviene nei casi autorizzati dall’Europa – conclude Pittoni – sul sostegno agli studenti con difficoltà”.
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