Roma, 24 marzo – La scuola pubblica italiana è alle prese con una serie di problematiche che richiedono interventi urgenti e mirati, eppure il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sembra concentrato su un tema che poco incide sui reali bisogni del sistema educativo. In un momento in cui milioni di studenti e docenti si trovano ad affrontare sfide quotidiane, il Ministro ha deciso di emettere una circolare che vieta l’uso di schwa e asterischi nelle comunicazioni ufficiali delle scuole. Una scelta che ha suscitato non poche polemiche, ma che sembra distogliere l’attenzione dai veri problemi che affliggono il settore.
In particolare, uno dei temi più urgenti riguarda i ritardi nei percorsi abilitanti per i docenti. Secondo Daniela Morfino, deputata del Movimento 5 Stelle, questi ritardi sono causa principalmente dai tempi di accreditamento da parte dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) e del Ministero dell’Università e della Ricerca. Questi intoppi burocratici stanno impedendo a molti aspiranti insegnanti di conseguimento dell’abilitazione nei tempi previsti, con ripercussioni pesanti sul loro futuro professionale.
“È fondamentale che il Ministero dell’Istruzione prenda atto di questa situazione e intervenga con urgenza per garantire pari opportunità a tutti i candidati”, afferma Morfino. “I ritardi rischiano di compromettere l’intero sistema di reclutamento, penalizzando chi vuole intraprendere la carriera docente, con conseguenze anche sulla qualità dell’insegnamento nelle scuole pubbliche.”
La deputata del M5S ha presentato un’interrogazione parlamentare in cui chiede risposte rapide e concrete dal Ministero, sottolineando che “i veri problemi della scuola non si risolvono con circolari simboliche, ma con azioni concrete per migliorare la formazione e l’accesso alla professione docente”.
Mentre il dibattito sull’uso di schwa e asterischi continua a discutere, Morfino invita Valditara a concentrarsi sulle questioni che davvero influenzano il futuro del sistema educativo, affinché i ritardi burocratici non mettano in pericolo la carriera e il futuro professionale di tanti giovani insegnanti.
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