Aldo Mucci, del direttivo nazionale del sindacato, sottolinea la necessità di rendere dignitose le retribuzioni di chi lavora nel mondo dell’istruzione
La scuola italiana è in una situazione critica, con stipendi del personale docente e ATA (Amministrativi, Tecnici e Ausiliari) tra i più bassi d’Europa. È quanto denuncia Aldo Mucci, del direttivo nazionale del Sindacato Generale Scuola (SGS), un sindacato “piccolo ma orgogliosamente presente nelle scuole del nostro Paese”.
Secondo Mucci, “negli ultimi venti anni sono stati tagliati risorse importanti per il sistema di istruzione, bloccato il rinnovo dei contratti collettivi per anni, reso precari migliaia di docenti con riforme pazzesche”. Di fronte a questa situazione, il compito del sindacato è quello di “occuparsi che tutti i lavoratori vengano giustamente retribuiti” e di “rappresentare i lavoratori e le lavoratrici e tutelarne gli interessi e i diritti”.
In particolare, il SGS si batterà “per rendere dignitose le retribuzioni dei lavoratori della scuola”. Mucci sottolinea che “la dignità lavorativa di chi opera all’interno delle scuole è fondamentale” e che il sindacato, per sua natura, è “portato a confrontarsi con la complessità del mondo del lavoro e le sue diverse articolazioni”.
I sindacati, come stabilito dall’articolo 39 della Costituzione, hanno personalità giuridica e possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. Secondo Mucci, “i liberi sindacati, i piccoli come il nostro, non sono il problema della scuola, semmai lo sono gli stipendi dei docenti e ATA tra i più bassi d’Europa, i soldi insufficienti, i precari”.
In conclusione, il SGS si impegna a lottare per migliorare le condizioni di lavoro e le retribuzioni del personale scolastico, con l’obiettivo di rendere dignitoso il ruolo di chi opera nel mondo dell’istruzione.
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