L’anno scolastico 2018/2019 sarà l’anno dei posti vacanti, per completare gli organici ne occorreranno 100 mila. La quota 100 manderà in pensione circa 80mila docenti che si andranno a sommare agli incarichi annuali attuali. Questi numeri stanno ad indicare che lavoreranno 100 mila nuovi precari.
Già quest’anno le scuole ne hanno dovuto nominare 32 mila precari per completare gli organici di istituto e garantire agli studenti il corretto svolgimento delle lezioni.
Concorso ordinario per coprire i posti vacanti
Il governo per far fronte a tale buco sta predisponendo i concorsi a cattedra.
Potranno partecipare tutti e non sarà richiesta l’abilitazione all’insegnamento. Sarà inoltre necessario specializzare sul sostegno circa 40 mila precari per coprire i posti di docenti di sostegno attualmente occupati da personale precario privo di specializzazione e spesso senza nessuna esperienza lavorativa.
Le associazioni dei disabili più volte hanno denunciato tale gap, ma i governi del passato non ne hanno mai tenuto conto.
Il ministro Bussetti sembra invece intenzionato ad attivare i corsi di specializzazione presso le università italiane.
Gli aspiranti insegnanti sono chiamati dunque a fare il tifo per il governo e per la quota 100.
L’eventuale slittamento della legge a causa dei diktat europei significherebbe – come è semplice immaginare – meno posti destinati ai precari.
