Roma, 28 gennaio 2025 – Dopo le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sul tema delle Nuove Indicazioni Nazionali, l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (ANDIS) ha deciso di prendere posizione, sottolineando l’importanza di non confondere Indicazioni Nazionali con Programmi scolastici. Mentre il mondo della scuola attende il testo ufficiale per un’analisi approfondita, l’ANDIS invita alla prudenza, evitando di cadere in facili semplificazioni.
“È fondamentale chiarire che Programmi e Indicazioni non sono sinonimi”, ha dichiarato l’Associazione. “I Programmi nazionali, infatti, hanno un carattere in parte prescrittivo e in parte orientativo, con l’obiettivo di garantire uniformità a livello nazionale. Le Indicazioni Nazionali, invece, trovano la loro legittimazione nella normativa vigente, che esclude la possibilità per lo Stato di emanare Programmi nazionali”.
Autonomia scolastica vs. uniformità nazionale
L’ANDIS ha richiamato l’attenzione sull’articolo 21, comma 9, della legge n. 59 del 15 marzo 1997 e sull’articolo 8 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 275 dell’8 marzo 1999, noto come Regolamento dell’Autonomia. Questi testi normativi evidenziano come l’emanazione di Programmi scolastici validi su tutto il territorio nazionale sia in contrasto con il principio di autonomia scolastica.
“Le Indicazioni Nazionali rappresentano un nucleo fondamentale omogeneo a livello nazionale, ma è compito di ogni singola scuola progettare e costruire il proprio curricolo”, ha precisato l’Associazione. Questo approccio garantisce alle istituzioni scolastiche la flessibilità necessaria per adattare l’offerta formativa alle esigenze del territorio e degli studenti, nel rispetto delle linee guida nazionali.
Le attese per le Nuove Indicazioni Nazionali
In attesa del testo ufficiale delle Nuove Indicazioni Nazionali, l’ANDIS ha scelto di non esprimere giudizi affrettati. “Vogliamo evitare di correre dietro alla notizia senza un’adeguata analisi”, ha spiegato l’Associazione. “È essenziale comprendere premesse, obiettivi e contenuti prima di formulare un commento nel merito”.
Il dibattito sulle Nuove Indicazioni Nazionali si inserisce in un contesto più ampio, che vede da un lato la necessità di garantire un’istruzione uniforme su tutto il territorio nazionale e, dall’altro, il rispetto dell’autonomia delle scuole, pilastro fondamentale del sistema educativo italiano.
Perché questo tema riguarda tutti
La questione non interessa solo gli addetti ai lavori, ma anche le famiglie e gli studenti. Una scuola autonoma e flessibile può rispondere meglio alle esigenze formative dei ragazzi, promuovendo un’istruzione di qualità e inclusiva. Tuttavia, senza un nucleo comune di Indicazioni Nazionali, si rischia di creare disparità tra le diverse regioni.
Mentre il Ministero dell’Istruzione lavora al testo definitivo, l’ANDIS rimane vigile, pronta a contribuire al dibattito con proposte costruttive. Una cosa è certa: il futuro della scuola italiana passa attraverso un equilibrio tra autonomia e uniformità, tra innovazione e tradizione.
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