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Scuola e Smartphone: Valditara Propone Ambienti Senza Dispositivi Digitali per il Benessere dei Giovani

Il Ministro dell'Istruzione lancia l'allarme sull'uso eccessivo degli smartphone tra i giovani e chiede una riflessione internazionale sull'impatto della tecnologia in ambito scolastico.

Roma, 7 novembre – In occasione del convegno “Leggere il presente per scrivere il futuro”, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha ribadito la sua posizione: le scuole italiane dovrebbero essere “smartphone free”. Secondo Valditara, studi internazionali evidenziano gli effetti negativi dell’abuso di dispositivi digitali, come la ridotta capacità di concentrazione, l’indebolimento della memoria e una minore creatività. “Se vogliamo bene ai nostri figli”, ha dichiarato, “dobbiamo offrire loro una pausa dagli smartphone almeno a scuola.”

Il ministro ha anticipato che la questione verrà discussa a Bruxelles il 25 novembre, dove altri Paesi europei già promuovono limitazioni per l’uso di dispositivi nelle scuole primarie e secondarie. Valditara ha inoltre auspicato che si arrivi a vietare i social media per i minori di 15 anni, evidenziando la necessità di educare i giovani a un uso consapevole delle tecnologie, come previsto dalle linee guida sull’Educazione civica.

L’incontro ha ospitato anche la testimonianza del ministro svedese Lotta Edholm, che ha descritto l’approccio della Svezia, pioniere nella digitalizzazione scolastica, il quale ora si sta orientando verso una didattica tradizionale. Riconoscendo la scrittura a mano e la lettura su carta come strumenti irrinunciabili per l’apprendimento, la Svezia ha reintrodotto libri e quaderni nelle scuole, constatando l’impatto positivo sull’attenzione ei risultati degli studenti.

Oltre agli interventi istituzionali, il convegno ha visto la partecipazione della neuroscienziata americana Maryanne Wolf e della scrittrice Susanna Tamaro, che hanno discusso i rischi dell’eccessivo ricorso al digitale. Wolf ha sottolineato come la lettura profondi sviluppi empatia e capacità critica, abilità che le neuroscienze dimostrano essere danneggiate dall’uso intensivo di dispositivi. Tamaro, invece, ha condiviso la sua esperienza personale: “La scrittura a mano è un piacere e una conquista. È un segno unico della nostra personalità”.

L’incontro, promosso dall’Osservatorio Carta, Penna & Digitale della Fondazione Luigi Einaudi, ha lanciato un messaggio chiaro: la limitazione dell’uso digitale e la valorizzazione della scrittura manuale sono strumenti indispensabili per la crescita culturale e cognitiva dei giovani.

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