La misura della sopportazione di chi la scuola la vive – studenti, famiglie, docenti, personale amministrativo – è da tempo ampiamente colma. È inaccettabile che si aumentino le spese per strumenti di morte, prolungando una guerra che rischia di deflagrare da un momento all’altro, e che si taglino le spese per salute e istruzione. Mi oppongo alla politica di guerra del governo Draghi e della NATO e chiedo invece una politica di pace che rilanci istruzione, sanità e stato sociale anche con adeguati finanziamenti e con il rispetto dei diritti dei lavoratori. È da arroganti intervenire per decreto su una situazione così critica, ed è compito di tutte e tutti noi mandare al governo, alla sua maggioranza, alle orde di iene in attesa di accaparrarsi l’ennesimo boccone del cadavere della scuola pubblica, un segnale forte e chiaro: GIÙ LE MANI DALLA SCUOLA! GIÙ LE MANI DAL NOSTRO FUTURO!
Ernesto C.
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