Scuola dirigenti scolastici, MIM e sindacati firmano l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo, tanti soldi in arrivo

Roma, 31 maggio – Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e le organizzazioni sindacali rappresentative dei dirigenti scolastici hanno ufficialmente sottoscritto oggi l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI).

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Questo accordo riguarda l’individuazione delle fasce di complessità, dei criteri di ripartizione e dell’impiego delle risorse costituenti il Fondo Unico Nazionale (FUN) per l’anno scolastico 2023/2024. Il Ministro Giuseppe Valditara ha espresso piena soddisfazione per il raggiungimento di questo accordo, frutto di trattative concluse con il consenso unanime delle parti sindacali coinvolte.

“Con il nuovo contratto si apporta ordine a un sistema caratterizzato, fino ad oggi, da ingiuste e non giustificate differenze salariali tra i dirigenti scolastici, dall’incertezza nella percezione delle retribuzioni e da situazioni di grave arretratezza”, ha dichiarato il Ministro. L’accordo prevede un miglioramento generale e stabile delle retribuzioni grazie all’aumento della quota variabile legata alla complessità delle istituzioni scolastiche. Allo stesso tempo, si garantisce che nessun dirigente scolastico delle oltre 8.000 scuole presenti sul territorio nazionale subisca una diminuzione salariale rispetto alla situazione attuale.

Ipotesi di accordo ricco per i dirigenti scolastici

Si avvia, quindi, un nuovo modello rispetto al passato, in cui il contratto viene sottoscritto tempestivamente per consentire l’avvio dell’anno scolastico di riferimento e precedere le procedure di mobilità. In questo modo, viene offerta ai dirigenti scolastici la possibilità di una scelta consapevole e informata circa la sede di servizio. Il nuovo sistema nazionale prevede tre fasce retributive per la quota variabile, i cui importi sono migliorati rispetto ai livelli attuali.

Le fasce sono così strutturate: Fascia A: 21.600 euro; Fascia B: 17.600 euro; Fascia C: 13.600 euro.

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Questo positivo cambiamento è stato reso possibile grazie ai risparmi ottenuti dal MIM grazie a una specifica misura normativa introdotta con la Legge di Bilancio 2023. In questo modo, si conferma l’impegno del Ministro nell’assicurare ai dirigenti scolastici un giusto riconoscimento del loro ruolo di leadership, anche attraverso un aumento delle retribuzioni, tenendo conto degli impegni strategici che la categoria deve affrontare per garantire il corretto funzionamento del sistema scolastico.

(Fonte: Comunicato Stampa)

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