SCUOLA: CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA, MANZI CHIEDE SOLUZIONI OLTRE LE SANZIONI

Ravenna, 4 settembre – Il dibattito sulla dispersione scolastica e la povertà educativa si fa sempre più acceso, e l’onorevole Irene Manzi del Partito Democratico ha dichiarato che “l’abbandono precoce del percorso scolastico e la povertà educativa sono temi troppo delicati ed importanti per essere affrontati solo con una prospettiva ed un’ottica sanzionatoria”.

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Le proposte di sanzioni più severe contro i genitori che non mandano i figli a scuola sono state criticate come una soluzione superficiale che non affronta in modo adeguato il grave problema della dispersione scolastica. Manzi sostiene che per affrontare seriamente questo problema è necessario adottare misure più ampie.

Tra le misure proposte, la creazione di un maggior numero di insegnanti, l’istituzione di presidi territoriali e il rafforzamento della comunità educante attraverso la costruzione di reti di collaborazione tra scuole, terzo settore, parrocchie, enti locali, fondazioni, e il supporto di educatori e assistenti sociali. Tutto questo dovrebbe essere implementato in modo permanente.

L’onorevole Manzi ha anche criticato il governo per le politiche adottate fino ad ora, sottolineando il contingente di insegnanti al di sotto delle necessità, i tagli alle autonomie scolastiche, la mancata avviamento del nuovo percorso di formazione iniziale per l’accesso all’insegnamento, e la riduzione delle risorse del Fondo 0/6. Ha inoltre bollato la proposta di autonomia differenziata come una misura che allargherà le differenze invece di ridurle.

Infine, Manzi ha chiesto al Ministro Valditara un confronto serio con tutte le forze politiche per avviare una strategia stabile che dia risposte concrete alle comunità più fragili del Paese. La questione della dispersione scolastica richiede soluzioni profonde e durature, al di là delle semplici sanzioni.

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