Un popolo, un Paese non può essere bloccato da un giorno all’altro. Occorre “abituarlo” alle nuove disposizioni in modo graduale, Il cambiamento richiesto è profondo perchè richiede di modificare radicalmente il proprio modo di vivere. La linea adottata dal governo, ormai è nota, è questa: gradualità.
La questione delle scuole aperte per 5 unità: DS, 1 DSGA, 2 ATA e 1 AA continua tuttavia a tenere banco. Molti chiedono la chiusura totale, ma non sanno che la scuola ha delle scadenze, come ad esempio la chiusura eventuale dell’anno scolastico in corso, la predisposizione degli organici per il prossimo, l’applicazione delle direttive del MIUR, le risposte che vanno date ai genitori, agli allievi e anche agli ex allievi che necessitano del diploma o di una certificazione.
La turnazione minima degli ATA e il lavoro agile è la soluzione?
La scuola, come gli altri uffici pubblici aperti al pubblico, è un presidio dello Stato sul territorio. Non può essere chiusa tout court, almeno non adesso e i DS non possono dirigerla da casa, lo sanno anche loro. Tuttavia non è escluso che si vada verso la chiusura totale. Il governo sembra girare un po’ per volta la vite per abituarci alle novità. La chiusura totale di tutte le attività e di tutti gli uffici, compresi quelli pubblici, significherebbe che la situazione è precipitata e tuttavia, qualcuno in prima linea resterebbe lo stesso: gli ospedalieri, le forze dell’ordine, le farmacie e persino i negozi di generi alimentari.
Le due settimane di #IORESTOACASA porteranno l’Esecutivo a decidere cosa fare, se allentare la vite o se dargli un altro giro, noi ci auguriamo che si propenda per la prima soluzione perchè significherebbe che le cose iniziano ad andare meglio.