La scuola italiana sta affrontando una serie di cambiamenti, tra cui restrizioni sull’abbigliamento degli studenti e regole più rigorose sull’uso degli smartphone, secondo una recente ricerca condotta dal portale Skuola.net.
Questi cambiamenti mirano a controllare il look degli studenti e a limitare le distrazioni causate dagli smartphone durante le lezioni.
Vietati minigonne e telefonini a scuola
La ricerca, condotta su un campione di 1.000 studenti delle scuole medie e superiori subito dopo l’inizio dell’anno scolastico 2023, ha rivelato che oltre l’80% degli studenti deve rispettare suggerimenti sull’abbigliamento, mentre oltre il 90% deve seguire regole sull’uso degli smartphone. Circa 1 su 7 è soggetto a divieti e prescrizioni legati all’aspetto personale.
L’argomento principale di discussione è il dress code scolastico. Molti istituti stanno cercando di trovare un equilibrio tra l’abbigliamento degli studenti e la decenza. Solo il 25% degli studenti riferisce di frequentare scuole che hanno una rigorosa guida sull’abbigliamento, che specifica quali indumenti sono ammessi e quali vietati, come minigonne, maglie e pantaloni troppo corti. La maggior parte delle scuole, invece, preferisce dare agli studenti solo indicazioni “non scritte” basate sulla decenza.
In alcune scuole, soprattutto private o paritarie, è stata introdotta una divisa scolastica per evitare qualsiasi ambiguità riguardo all’abbigliamento. Più di 1 su 4 degli studenti in queste scuole non ha alcuna scelta riguardo a cosa indossare per andare a scuola. Anche nelle scuole statali, circa il 30% degli studenti sarebbe favorevole a un abbigliamento standardizzato.
La situazione è diversa per quanto riguarda gli smartphone. Oltre il 60% degli studenti è soggetto a regole esplicite, come il divieto assoluto di utilizzare telefoni in classe, a meno che non sia richiesto dal docente, o l’obbligo di tenere i dispositivi spenti durante le lezioni, consentendo l’uso solo durante le pause o i cambi d’ora. Regole più rigide, come l’obbligo di lasciare gli smartphone spenti dall’ingresso a scuola fino all’uscita o la consegna dei dispositivi al personale scolastico, sono meno comuni ma esistono.
Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, sottolinea che la scuola deve insegnare ai giovani non solo a rispettare le regole, ma anche a comprendere il motivo per cui devono farlo, attraverso il dialogo e la mediazione.
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