Quel pasticciaccio brutto di Viale Trastevere
Il concorso riservato nella scuola secondaria di primo e secondo grado, per selezionare 24.000 docenti da assumere entro il prossimo anno scolastico con un contratto a tempo indeterminato, mi fa venire in mente il titolo di un famoso romanzo di C.E. Gadda, pubblicato da Garzanti nel 1957.
Soltanto che il giallo non è ambientato nel famoso palazzo degli ori di via Merulana, ma in un salone di Viale Trastevere dove di solito avvengono gli incontri tra Ministro, Sottosegretari, tecnici ministeriali e segretari generali dei sindacati maggiormente rappresentativi: Flc Cgi, Cisl, Uil Rua, Snals Confsal e Fgu.
Il concorso riservato non è altro che il derivato del precedente concorso, già concertato tra gli stessi Sindacati e il Ministro leghista Marco Bussetti e già codificato in un articolato di D.L. che nell’ultimo Consiglio dei Ministri giallo verde passò con la dicitura salvo intese.
Quindi già c’era un impegno per un concorso riservato e quindi doveva necessariamente essere riproposto anche dall’attuale maggioranza giallo rossa.
Ma il problema era quello di introdurre criteri di maggiore meritocrazia reclamati proprio dai 5 stelle, cioè dalla parte politica a cui appartiene il Ministro Fioramonti, giudicati carenti nel modello di concorso riservato concertato tra Bussetti e le OO.SS. Era il mese di Luglio quando il M5s cominciava a dire dei no alla Lega di Salvini.
Ma bastava scrivere nell’accordo che si confermava un concorso riservato per 24.000 posti nella scuola secondaria, lasciando poi al governo la proposta di in modello, che salvaguardasse i criteri della selezione e di meritocrazia.
D’altra parte la materia del reclutamento è riserva di legge. Bastava prevedere una prova scritta e una prova orale entrambe selettive. La soluzione semplice, invece si é scelta la strada del pasticciaccio di gaddiana memoria, ma senza furto , omicidio e inchiesta. Una prova computer based che ricorda da vicino le infelici esperiense già viste nei concorsi per dirigenti scolastici, e una prova differita di un anno, la lezione simulata valutata dal comitato di valutazione della scuola presieduta dal DS con l’integrazione di un membro esterno nominato dal Direttore Scolastico Regionale. Nell’anno di formazione il neo immesso in ruolo dovrà conseguire 24 CFU. In pratica si sale in cattedra con una prova “computer based” poi inizia una fase successiva che in pratica é una conferma non certa; ma si ha idea di quale meccanismo perverso entrerà il neo immesso in ruolo su cui sarà sospesa la spada di Damocle di una improbabile ma sempre possibile bocciatura?
Un meccanismo che se voleva selezionare non lo fa, se voleva essere trasparente, non lo è ed espone questo reclutamento a clientele e ricorsi. Alla fine Gadda sia pur dubitativamente indica in una cameriera l’autrice del delitto della vecchia signora, qui l’autore é la mediazione e il compromesso tra i sindacati della scuola e politica che genera mostri.
Io credo che questo modello come il precedente sia comunque una sanatoria, forse più pasticciata e introduce il concetto che il DS sia pure con il comitato di valutazione e un membro esterno possa selezionare gli insegnanti della sua scuola.
Libero Tassella