I posti disponibili per i supplenti ammontano a 150 mila ma mancano supplenti sul sostegno.
Il rientro a scuola è più insicuro che mai, tra le varie problematiche persistenti negli anni, docenti precari, misure anti Covid e mancanza di personale a pagarne le conseguenze sono gli alunni soprattutto con disabilità che si trovano a non avere un modello di riferimento tra i docenti a lungo termine e munito di appropriata formazione.
Diversi fattori hanno contribuito a richiedere un numero così alto di supplenti:
-assenza di candidati nelle graduatorie concorsuali, soprattutto al nord,
– alto tasso di bocciature con le selezioni a quiz,
– domanda che non si incrocia con l’offerta degli aspiranti docenti, soprattutto del Sud,
-graduatorie esaurite nelle discipline scientifiche e non solo.
Venti miliardi di euro destinati alla scuola ma in cattedra 150 mila precari, bisognerebbe capire come allocare questi aiuti e cosa servirebbe davvero agli istituti. Afferma il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, che: “Il problema prioritario è l’assenza di personale tecnico e amministrativo, per numero e competenze, per darci capacità di spesa rispetto alle risorse”. Anche la dirigente dell’Alberghiero di Assisi, Bianca Maria Tagliaferri, dichiara che: “Serve una normativa che ci permetta di usare i fondi per le reali esigenze”.
In aggiunta a questo crea turbamento la formazione del nuovo Governo che prevede l’articolo sulla progressione di carriera nella categoria dei docenti, la futura nascita del ‘docente esperto‘ e le recenti riforme sul reclutamento. Infatti, la segretaria generale Cisl Scuola, Ivana Barbacci, con tristezza dichiara: “Si parte con il personale esacerbato, il clima è tra i peggiori. I docenti sono stufi di essere oggetto di una campagna elettorale dove si promette di tutto, come nel film di Cetto La Qualunque: la scuola interessa davvero a questo Paese?”.
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