Le scorte di gas naturale in Europa sono scese sotto il 35%, segnando un livello critico che non si registrava da anni. Secondo i dati di Gas Infrastructure Europe (GIE), le riserve attuali si attestano a circa 38 miliardi di metri cubi, con un calo significativo rispetto alle medie stagionali. La situazione è aggravata da un consumo elevato non bilanciato da adeguati flussi in entrata.
In questo contesto, l’Italia si distingue positivamente con il 45,5% della capacità di stoccaggio ancora disponibile. Il gas consumato nel nostro Paese proviene principalmente dal Nord Africa (37,5%), seguito dai flussi del TAP e dai rigassificatori nazionali. La dipendenza dal gas russo è ormai marginale, segno di una strategia di diversificazione efficace, anche se più costosa.
Tuttavia, i prezzi del gas sono tornati a salire, superando i 42 euro per megawattora al TTF di Amsterdam. Un trend che potrebbe influire sulle bollette, soprattutto con l’avvio della stagione di riempimento delle scorte previsto per aprile. L’attenzione resta alta per garantire stabilità energetica e contenere i costi per famiglie e imprese.
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