Scioperi Sanità e Istruzione a confronto: adesione dell’85% del personale sanitario, la Scuola invece solo il 7%

I dati dello sciopero di oggi di Medici, infermieri e dirigenti sanitari ha avuto una grande adesione, i sindacati che lo hanno indetto parlano di un’adesione dell’85% ovviamente da confermare.

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Viene subito da fare un paragone con l’ ultimo sciopero della Scuola indetto da Flc Cgil e Uil Scuola del 17 novembre, i dati definitivi parlano di un’adesione di appena il 7% da parte di Docenti e ATA.

Allorquando si avverte un disagio, e gli insegnanti lo avvertono eccome a leggere i loro numerosi interventi su Facebook, questo disagio lo si deve rendere palese con uno sciopero, non si cercano scusanti come hanno fatto gli insegnanti il 17 novembre.

Per quanto poi riguarda lo sciopero, non credo che sia uno strumento superato, come è stato detto da alcuni docenti , con altre categorie (vedi oggi quello nella Sanità) lo sciopero riesce bene e poi gli insegnanti hanno mostrato di rifiutare anche altre forme di lotta che risultano molto difficili da realizzare, ad esempio le dimissioni dagli incarichi aggiuntivi che spesso viene indicata come l’ alternativa allo sciopero di una giornata.

Sarebbe una valida forma di protesta, anche se impossibile da realizzare, visto il clima di competizione all’ interno delle nostre scuole dove i docenti fanno a gara per assumere incarichi, figuriamoci se si dimettono dagli stessi per protesta. I DS avrebbero efficaci strumenti di ricatto per dissuaderli.

A proporre forme alternative ma utopistiche di lotta, di cui si parla puntualmente ad ogni sciopero indetto dai sindacati, è chi non vuole far nulla, che ha eliminato dal suo orizzonte ogni forma di lotta e di protesta, rassegnato in partenza e convinto che tutto sia ormai inutile. Bisogna solo ” tirare a campare” e questo ha detto il 17 novembre il 93% dei lavoratori della scuola Docenti e ATA.

Questo senso di sfiducia, di rassegnazione, di apatia è quanto emerge da una categoria che pur avendo grandi numeri è per questa ragione nelle vertenze molto debole.

Aggiungo che lo strumento dello sciopero è l’unico che rende tangibile in breve tempo ai Governi, al Parlamento e all’opinione pubblica il malessere, il dissenso e la protesta di una categoria di lavoratori. Non ci sono altre strade.

Libero Tassella SBC

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