Maria Luisa Finatti è una professoressa di Scienze all’Itis Marchesini di Rovigo, una di quelle che ogni giorno va in classe, mal pagata, per fare con competenza e serietà il suo lavoro di insegnante.
Poco tempo fa, durante una lezione, alcuni alunni di una Prima hanno portato in aula una pistola ad aria compressa, le hanno sparato due volte, a inizio e a fine lezione, mentre altri compagni filmavano tutto con i cellulari per poi pubblicarlo su Tik Tok, il tutto nella complicità e il silenzio della classe intera.
Dei 24 studenti presenti, solo uno le ha chiesto almeno scusa, vedendola uscire in lacrime.
Poche ore fa, a distanza di un paio di mesi, la prof. Finatti ha deciso di denunciare. Di denunciare tutti e 24 gli alunni al Tribunale dei Minori di Venezia con l’accusa di lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori.
Lo ha fatto, dice, “per difendere la mia dignità e quella di tutti i colleghi”.
Ma lo ha fatto anche per mandare un segnale forte a tutti quei genitori che, invece di prendere le parti dell’insegnante, hanno protetto e difeso i propri figli anche di fronte a un gesto ignobile come questo.
Una frase, in particolare, colpisce, amareggia e riassume tutto: “I genitori dovrebbero essere nostri alleati e invece sono totalmente schierati con i figli”.
Arrivi alla professoressa Finatti la piena, totale e sentita solidarietà di SBC per quello che ha subito e per il modo fermo in cui ha deciso di reagire, così come a tutti i docenti di ogni ordine e grado che rendono uno straordinario servizio pubblico spesso abbandonati a se stessi.
La dignità degli insegnanti, prima di tutto.
Libero Tassella SBC
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