Se i docenti continueranno su questa china , escludendo cioè dal loro orizzonte ogni forma di lotta, anzi deridendola come inutile, man mano perderanno gli attuali diritti e avranno una retribuzione sempre più contenuta: sulla scuola e sul suo personale docente e ATA in futuro si prevedono ancora tagli.
D’altra parte la nuova scuola, quella che ha delineato il PNRR ( 4.0) prevede un insegnante esecutore al servizio delle “macchine per insegnare” (digitale) e gestore, con esperti esterni, del disagio psicosociale degli studenti con l’inserimento di nuove educazioni per supplire l’assenza di altre agenzie educative diventate diseducative , in primis la famiglia.
Mala tempora currunt per tutti gli insegnanti italiani. Non vedo al momento come possa essere invertita questa tendenza, allorquando il 17 novembre scorso a uno sciopero indetto da Flc Cgil e da Uil scuola ha aderito solo il 7% dei docenti e degli ATA, mentre il 93% è stato non solo contento di non aderire allo sciopero ma se ne è pure vantato.
Libero Tassella SBC
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