Il “centralismo decentrato” della scuola italiana con un management neo autoritario definito dalla legge 107 nel 2015 e con un processo riformatore ancora in atto e che passa dal D.L. 36/2022 recentemente convertito in legge, con una formazione addestramento per una” scuola format”, un processo che continuerà sia in questa diciottesima sia nella diciannovesima legislatura, ha certamente determinato quell’abbassamento dei livelli di apprendimento nonché l’omologazione culturale dell’insegnante e della scuola.
Oggi il sistema è tutto costruito sulla soddisfazione del cliente, sulla semplificazione dei contenuti e su un buonismo accogliente e contraddittorio.
Una scuola non per i cittadini ma per i consumatori e per lavoratori da riconvertire secondo le esigenze del mercato.
Non è un caso che oggi le riforme della scuola siano ispirate dalla Confindustria.
I risultati dopo anni di promozioni facili e non meritate, dopo anni di voti gonfiati, dopo anni di colpevolizzazione dei docenti, che di loro altresì si autocolpevolizzano dopo anni di “saldi scolastici” e di titoli svenduti, credo che si comincino a vedere i risultati, l’ultima indagine OCSE è impietosa.
Non si tratta certo di ritornare al centralismo scolastico o alla Scuola di un tempo che fu, tanto per capirci a Gentile, ma ad un nuovo sistema che esca dall’aziendalismo accattone dei DS, che ripristini la libertà d’insegnamento inteso come rispetto di opzioni diverse di offerta educativa e didattica e la imposti l’offerta sul rigore dei saperi anche in un ottica multidisciplinare e non sull’aleatorieta’ delle competenze.
Abbiamo recentemente assistito a una comunicazione di un DS che ai docenti che avevano intenzione di trasferirsi o solo di chiedere l’AP nella sua scuola li convocava per illustrare la sua offerta di scuola senza zaino di scuola DADA e di altre novità in un surrealismo educativo da prendere o lasciare, o così o così.
Questa è oggi è la scuola dell’Autonomia centralizzata ed è una brutta scuola, non posso certo usare le parole dello studente di Caltanissetta che aveva stampato sulla maglia il giorno della prima prova dell’esame di Stato, ma credo che abbia ragione, i primi a rendersi conto di quanto ho detto in sintesi sono proprio gli studenti più responsabili.A loro questa scuola taroccata non serve.
Libero Tassella SBC
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