Il problema nelle province del Sud sono gli organici di diritto di infanzia e primaria, (per l’infanzia la 107 nel 2015 non ha previsto neppure il potenziamento), legati certo alla denatalità ma a cui si aggiunge soprattutto la mancanza di tempo lungo, quindi una carenza dell’offerta formativa al Sud rispetto al Nord tollerata da tutti i Governi.
I tagli alla scuola ci sono nonostante le smentite del ministro, la denuncia del M5S
I comuni al Sud non riescono a garantire i medesimi servizi (mense, trasporti) di quelli del Nord. E questo potrebbe accentuarsi ancor di più con l’autonomia differenziata.
Ai ragazzi del Nord è garantito un anno in più di scuola rispetto ai ragazzi del Sud, ma di ciò le prove INVALSI non ne tengono conto, visto che poi gli studenti sono sottoposti alle stesse prove su tutto il territorio nazionale e per citare Don Milani di fanno parti uguali tra disuguali. Del resto la nostra scuola è una scuola di disuguaglianze.
Questo determina che le immissioni in ruolo ogni anno si riducano a poche unità per alcune tipologie di posti, pensiamo ai posti curriculari e di sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria e quindi il mancato scorrimento e l’esaurimento delle GAE provinciali che da esaurimento sono diventate eterne, docenti che stazionano in GAE da oltre 20 anni e che saranno costretti a rimanerci ancora per anni, ci sono molti docenti che vanno in pensione ormai da precari.
Del resto da qualche anno il problema dei vincoli nei trasferimenti , che dal 2023/ 24 saranno addirittura strutturali per legge, non agevola chi decide di stabilizzare il rapporto di lavoro al Nord per poi chiedere il trasferimento al Sud come accadeva per il passato, con il risultato di determinare un precariato sia al Nord sia al Sud.
Si consideri infine l’impatto che ha avuto la Legge Fornero a partire dal 2011 sul turn over, che poteva essere forse l’unico strumento per favorire la stabilizzazione dei docenti al Sud anche per primaria e infanzia.
Denatalità, mancata generalizzazione del tempo lungo e blocco del turn over ( le insegnanti di primaria e infanzia vanno ormai in pensione a 67 anni) costituiscono un mix che rende le GAE eterne , per il sostegno poi c’è il problema della discrasia tra organico di diritto ( sottodimensionato per taglio di spesa ) ancora determinato con un rapporto 1/4 rispetto all’organico di fatto che è determinato sul reale fabbisogno dei posti di sostegno.
Qui bisogna intervenire equiparando gli organici di diritto a quelli di fatto prevedendo in Legge di bilancio uno stanziamento ad hoc e non una manciata di posti in più che serve veramente a poco e comunque a rinviare e non risolvere il problema.
Ma su questo malgrado le pressioni sindacali i Governi non hanno mai voluto impegnarsi, prendendo precisi impegni di spesa del tutto insufficienti per l’adeguamento dell’organico di sostegno alle reali esigenze educative dei disabili inseriti nelle scuole statali, preferendo lo strumento della deroga in organico di fatto.
Domani al via l’esame di maturità, 2023, si inizia con il tema di Italiano, ecco come si svilupperà
Ecco perché al Sud le Gae per alcune tipologie di posto ( infanzia, primaria ma penso anche alla A046 Discipline giuridiche ed economiche ) non sono ad esaurimento ma eterne.
Libero Tassella SBC
InformazioneScuola grazie alla sua seria e puntuale informazione è stata selezionata dal servizio di Google News, per restare sempre aggiornati sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.
Seguiteci anche su Twitter