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SBC: per rinnovare la scuola bisogna investire sulla riduzione del numero degli alunni nelle classi

Quando si parla di qualità, di dispersione scolastica, di abbandono, di analfabetismo funzionale, non si dice mai cosa bisogna fare in concreto per risolvere questi problemi.

Si descrive il fenomeno sempre più ricorrente, dall’abbandono, al più pericoloso, quello della dispersione, all’analfabetismo funzionale , inteso come capacità di leggere ma di non comprendere quanto si è letto.

Analfabetismo funzionale molto diffuso quanto non si arriva all’anafabetismo di ritorno che hanno sostituito l’analfabetismo tout court del secolo scorso o di due secoli fa.

Le soluzioni fin qui prospettate sono state tutte centrate su attività progettuali, lasciando invariato il numero degli alunni nelle classi.

Le soluzioni, quando episodicamente esperite, sono risultate fallimentari.

Si preferisce non cambiare il sistema ma di aggiungere attività compensative, lasciandolo immodificato .

La soluzione è molto semplice e non semplicistica: ridurre il numero degli alunni nelle classi.

Meno alunni nelle classi e nei laboratori e più alta sarà la qualità e la differenziazione dell’offerta formativa, più alunni e ci sarà sempre meno qualità.

Si preferisce quindi investire su progetti che lasciano irrisolti i problemi da decine e decine di anni, invece di andare al cuore del problema, ci vogliono interventi strutturali, ridurre il numero degli alunni nelle classi è per SBC la prima rivoluzione da fare nelle scuole italiane.

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