DL 36 – Dire che è inutile dissentire come molti insegnanti sempre più spesso affermano nei loro interventi sui social, su cui da tempo si sono relegati, significa implicitamente acconsentire, se gli insegnanti rinunciano alla manifestazione del loro dissenso, per loro sarà sempre peggio, credo che la 107 nel 2015 e il 36 nel 2022 siano solo due tappe di un unico processo riformatore ispirato dalla Confindustria che sta a noi o subire o contestare apertamente, ma contestare non significa affatto, come si crede, scrivere sui social, fare i leoni di tastiera nel virtuale e le pecore nella realtà, bisogna mobilitarsi, tuttavia questa parola, come si sa, è sconosciuta in una “non categoria” di persone che pensano solo al loro orticello e che percepiscono chi si attiva, chi protesta, chi è contrastivo come un pericolo in quanto mette in discussione la loro passività, invece di lottare l’insegnante italiano afferma sempre più spesso che è inutile farlo , che è tardi, che è stanco ed è convinto che con la lotta nulla possa cambiare, è uno che si arrende in partenza anche se poi si lamenta in eterno.
Il DL 36 con qualche modifica di dettaglio, su cui si attardano riviste specializzate e sindacati per trovare qualche ” elemento positivo”, è stato votato in Senato e sarà votato alla Camera nei prossimi giorni senza alcuna modifica.
Passa così un impianto molto preoccupante che nei prossimi anni, già a partire dal 23/24 , cambierà la figura e il ruolo dell’ insegnante come noi oggi li conosciamo e che si finanzia con un taglio degli organici nella prospettiva della denatalità, un principio molto pericoloso ma che si inscrive in una dismissione della scuola statale con sempre meno investimenti da parte dello Stato.
Ma la cosa che desta meraviglia è che gli stessi insegnanti, tra indifferenza, masochismo e disinformazione, si siano fatti oggetti passivi, e il 30 maggio, in occasione dello sciopero indetto dalle OOSS, 8 insegnanti su 10 abbiano mandato al Governo e al Parlamento un messaggio di assenso o peggio di indifferenza verso riforma in quanto lo sciopero era proprio contro la riforma.
Ora che la critichino sui social, che gridino al tradimento, non serve a nulla, anche perché nel momento della lotta si sono al solito defilati.
Continueranno a farlo? Continueranno a disertare le manifestazioni? Continueranno a non scioperare? Continueranno e essere passivi? Continueranno a pensare che sia tardi per la lotta e il dissenso? Se sì, per gli insegnanti io vedo un futuro nero anzi non vedo futuro.
Libero Tassella SBC
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