SBC – No alle gabbie salariai: ma i docenti devono agire prima che sia tardi

Gabbie salariali scuola – Secondo voi, i docenti che non scioperano e rinunciano ad ogni forma di lotta, (ormai è un dato di fatto) cosa sarebbero in grado di poter fare contro le gabbie salariali proposte un questi giorni dalla maggioranza governativa, cioè contro una sostanziale differenza di retribuzioni tra docenti che lavorano in aree diverse del nostro Paese?

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Questo non è che il corollario dell’autonomia differenziata contro cui la categoria era stata chiamata a scioperare lo scorso 17 novembre , uno sciopero che per colpa degli insegnanti si è trasformato in un flop e ha ringalluzzito il Governo: ecco la proposta di stipendi differenziati tra Nord e Sud

Ritengo poi che la proposta finirebbe per dividere ancora di più la categoria già divisa mille interessi particolari e troverebbe addirittura il favore di molti colleghi che lavorano da anni al Nord o si sono trasferiti di recente in vista di un contratto a tempo indeterminato o hanno intenzione di trasferirsi in futuro.

La proposta poi tende a rendere appetibile il lavoro vista la carenza di insegnanti al Nord e porrebbe fine agli esodi di insegnanti dal Sud al Nord e viceversa.

Cosa potrebbero fare i sindacati contro le gabbie salariali eliminate dal 1971? Si tenga conto che oggi esiste anche una forte delegittimazione politica dei sindacati nella scuola non solo da parte del Governo in carica che cerca di dividerli ma soprattutto da parte degli insegnanti ( emblematico il flop dello sciopero Flc Cgil Uil Scuols del 17 novembre).
Infatti a uno sciopero sulle gabbie salariali a gennaio sic stantibus rebus, cioè in questa situazione di stasi. potrebbe partecipare al massimo il 4% della categoria.

In questa situazione io vedo due strade o una sollevazione della categoria, tutta da costruire, come nel 2015, o una accettazione dell’esistente come accaduto il mese scorso.

La categoria è a un bivio o cede e soccombe o combatte. Fino a questo momento ha preferito la strada più comoda e le conseguenze si sono viste.

Chi scrive al mometo è pessimista o se volete realista, ma gli insegnanti hanno hanno riservato in passato delle sorprese, il concorsone nel 2000 o la Buona Scuolanel 2015. Certo questo eun argomenti meno settoriale e riguarda anche il pubblico impiego ma non dimentichiamo che la gran parte del pubblico impiego è costituito proprio da insegnanti.

Esprimere dissenso in occasione della campagna elettorale per europee non è indifferente per i partiti di maggioranza , gli insegnanti prendano esempio dallo sciopero della Sanità ( 85%) dello scorso 5 dicembre e si organizzino tra loro e con i sindacati che si sono detti contrari alle gabbie salariali.
L’unica cosa che eviterei sono le sterili diatribe su Facebook, quelle non servono a nulla.

Libero Tassella SBC

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