Vi segnalo l’interessante articolo di Silvia Truzzi sul Fatto Quotidiano di oggi a pag.11, intitolato Brecht, Gramsci e la catastrofe delle urne vuote che riprende il concerto di analfabetismo politico di Brecht e una parte poco nota del celebre discorso contro gli indifferenti del 1917 di Antonio Gramsci.
Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza diceva Gramsci
Oggi l’analfabetismo politico e l’indifferenza sono i frutti dell’analfabetismo funzionale che la scuola della “povertà educativa” ha prodotto in questi ultimi anni perché rende, dice la Truzi, impossibile l’ esercizio della cittadinanza e l’accesso al mercato del lavoro in condizioni di parità per chi parte svantaggiato e l’emancipazione da una condizione di indigenza.
Oggi la scuola di cui tutti parlano ma che è costantemente ignorate messa ai margini con costanti tagli di spesa, pone i cittadini di fronte alle disuguaglianze e rende inattuato una parte dell’art.3 della Costituzione: ” È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale , che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini , impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’ organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
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Questa scuola non è più quella della Costituzione. Non è un caso che la percentuale più alta di astensione nel voto per le Regionali di Lazio e Lombardia sia dei giovani usciti da questa scuola.
Libero Tassella SBC
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