La mobilitazione va ripresa e tenuta attiva dopo lo sciopero del 30 maggio su una piattaforma riconosciuta e riconoscibile.
I sindacati vanno pungolati sempre.
Si è passivi anche con questi purtroppo.
I sindacati devono sentire la base, ma la base parla per farsi ascoltare?
I docenti devono cominciare a parlare in modo concreto sulle problematiche che li riguardano senza massimalismi e imparando a fare proposte praticabili.
In questo sono di aiuto i gruppi Facebook oggi però votati all’irrilevanza per colpa dei loro amministratori.
Se ora SBC proponesse una manifestazione a Roma in occasione dell’approvazione del DL, quanti sarebbero disposti a autotassarsi e partecipare?
Credo in pochi, forse una decina in tutt’Italia.
E se lo facessero i sindacati quanti parteciperebbero?
Molto pochi. Forse i dirigenti e qualche militante, gli altri darebbero forfait.
Questo significa che bisogna creare un largo coinvolgimento degli insegnanti partendo proprio dagli scioperanti che hanno dimostrato non a parole ma von i fatti di avere almeno la consapevolezza di quanto sta accadendo e la lungimiranza di capire quando accadrà.
Vale sempre l’idea che c’è bisogno di unità e nella nostra categoria essa non va presupposti ma va creata, perché al momento non c’è.
Chi non prende consapevolezza di ciò finisce per avere un approccio astratto ai problemi.
Sulla scuola e gli insegnanti non si costruiscono teorie si costruisce azioni di cambiamento, non si fa filosofia si fa prassi, insomma non ci serve qualcuno che ci viene a spiegare come stanno le cose ma qualcuno che ci dica come cambiarle. Ricordate Karl Marx?
Libero Tassella SBC
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