Quando lo Stato inizia a dismettere la scuola statale con una politica di tagli è chiaro che si fa spazio al privato nel settore istruzione.
Questo è il disegno che sottende la legge di bilancio 2025 recentemente approvata dal Parlamento che taglia l’ organico, conferma le basse retribuzioni degli insegnanti nei prossimi 5 anni e taglia del 25% le assunzioni sul turn over, confermando la precarizzazione del personale docente e ATA , ad oggi i supplenti sono 250.000.
Ma la cosa che desta più preoccupazione è la passività degli insegnanti confermata dalla loro mancata adesione agli scioperi contro questa legge di bilancio, solo 6 su 100 hanno partecipato allo sciopero generale indetto da Flc Cgil e Uil Scuola il 29 novembre scorso e questo è un segnale gravissimo che dà al Governo il disco verde per continuare nella dismissione della scuola statale anche perché un altro dato allarmante emerge, i sindacati di categoria nella mobilitazione si sono divisi, da una parte Flc Cgil e Uil hanno partecipato allo sciopero generale del 29 novembre, Cisl Scuola e Snals sono stati contrari allo sciopero, l’ Anief ha indetto uno sciopero in solitaria con una partecipazione di appena l’1% e la FGU Gilda che ha scelto di non scegliere.
Libero Tassella SBC
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