La compressione salariale di docenti e ATA è un dato di fatto da quando i contratti sono parametrati non più sull’inflazione reale e non vengono più sottoscritti a scadenza ma con anni e anni di ritardo con vistose perdite sul potere d’acquisto degli stipendi.
Questo comunque riguarda tutti i lavoratori del pubblico impiego.
I sindacati malgrado l’alto numero di iscritti sono deboli ovvero hanno accettato la compressone di cui parlavo.
La categoria poi è scettica ed indifferente, incapace di lottare per il suo salario, all’ultimo sciopero su contratto e autonomia differenziata di Flc Cgil e Uil Scuola ha scioperato solo il 7%, il restante 93% è restato a guardare insieme a Cisl scuola. SNALS, Gilda e Anief adducendo mille scuse per non scioperare.
Una categoria che non protesta cosa si aspetta?
Ricordo che per il prossimo contratto di cui i docenti hanno avuto un anticipo a dicembre 2023, una sorta di quattordicesima che li gratificati, dando al governo l’ occasione di fare propaganda, ci sono fondi pr aumenti simili al contratto 19/21, quindi molto al di sotto dell’inflazione, quindi la compressione retributiva è destinata a continuare.
Libero Tassella SBC
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