SBC: I sindacati scuola come i capponi di Renzo.

In Italia chi non firma il contratto nazionale di lavoro nel pubblico impiego deve essere penalizzato nelle prerogative sindacali, benché sia un sindacato rappresentativo, quindi non solo non potrà partecipare alle contrattazioni integrative successive ma non potrà esercitare neppure tutte le altre prerogative sindacali ivi compresa l’informazione e la partecipazione alla contrattazione di Istituto.

Noi di SBC pensiamo invece che ad un sindacato rappresentativo non possano essere sospese tout court le prerogative sindacali solo per il fatto che non abbia firmato un CCNL in questo caso la parte normativa del CCNL 19/21, considerato chequesto contratto ha avuto due fasi distinte tra loro.

Stiamo parlando della Uil Scuola Rua che non ha firmato la parte normativa dell’ultimo contratto di lzvoro ma aveva firmato mesi prima quella economica.

Per noi le regole vanno riviste altrimenti il governo e il ministro pro tempore attraerso l’ ARAN avranno sempre il coltello dalla parte del manico nei confronti dei sindacati in sede di trattativa contrattuale soprattutto in fase di conclusione della stessa.

Per questo sorprende ancor di più che gli stessi sindacati firmatari del CCNL 19/21 insieme alla loro controparte Aran e il MIM si siano schierati in sede giudiziaria a favore della sospensione dei diritti sindacali alla Uil Scuola RUA per non aver firmato la parte normativa del CCNI 19/21 certo non per un capriccio del sindacato di D’Aprile ma perché era penalizzante per i lavoratori e le lavoratrici della scuola.

Noi crediamo invece che i sindacati unitariamente dovrebbero lavorare insieme per abolire questa regola capestro che limita la democrazia sindacale.

Forse a capirlo sono stati gli stessi lavoratori e lavoratrici dellla Scuola i visti gli esiti delle elezioni del CSPI resi noti il mese scorso.

Libero Tassella SBC

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