Gli insegnanti non scioperano , lo stesso discorso vale anche per gli ATA, e danno la colpa del loro fallimento politico e sindacale nonché della loro irrilevanza categoriale ai sindacati della scuola che hanno indetto lo sciopero il giorno 29 e cioè Flc Cgil e Uil scuola Rua ma anche ai sindacati che non hanno indetto lo sciopero. Sui social leggiamo critiche su critiche ai sindacati, ma poi gli insegnanti si iscrivono ai sindacati per i servizi e votano in massa le liste sindacali per le elezioni delle RSU. Una contraddizione in termini.
Ormai il giochetto di esternalizzare le proprie responsabilità è noto, per il qualunquista la colpa è sempre di un altro, insomma “piove governo ladro” come diceva Gramsci.
Muovono mille critiche allo sciopero nei giorni che lo precedono per poi trovare una giustificazione per non farlo, non ultima la trattenuta sindacale.
Il risultato dell’ultimo sciopero generale per la scuola è stato pessimo, si attesta solo al 6, 5% anche se il risultato è ancora provvisorio.
Se avessero aderito gli altri sindacati non credo che il risultato sarebbe stato molto diverso.
Non sono così ingenuo come Bertinocchi che ha affermato che lo sciopero del 29 novembre è andato meglio di quello della Flc Cgil del 31 ottobre per la presenza dei Cobas scuola che nella scuola non rappresentano nessuno.
Mancano all’appello ancora i dati di alcune scuole ma il risultato descrive una categoria al collasso per colpa degli stessi lavoratori della scuola.
La situazione ora diventa ancora più difficile di quanto essa già sia, io credo che cominceremo a vederlo già nella parte normativa del CCNL 22/24 dove a mio avviso i sindacati si divideranno tra sindacati firmatari e non firmatari, un po’ la divisione che già abbiamo visto nell’ultimo sciopero.
Libero Tassella SBC
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