Gli insegnanti non possono pensare o meglio illudersi di risolvere tutti i loro problemi con il voto alle elezioni politiche, le prossime ci saranno nel 2023, pensavano di farlo nel 2018, votando una forza politica che nel 2015 si era battuta dall’opposizione contro la legge 107 , e si è visto come è andata a finire una volta che il M5S è andato al Governo prima con la Lega e poi con il PD e ora con il governo dell’ammucchiata con Draghi.
Io credo che una cosa sia il voto che riguarda in generale la Politica di un Paese e una cosa invece sia cercare di cambiare la propria situazione lavorativa che si fa, a mio avviso, con la lotta, la mobilitazione, manifestando apertamente il proprio dissenso, scioperando nei confronti del governo di turno, anche perché le forze politiche, una volta al Governo, hanno dimostrato di avere un comportamento criticabile nei confronti della scuola e degli insegnanti, basta passare in rassegna le loro politiche in questi due ultimi decenni , dall’Autonomia alla Dirigenza scolastica, dalla Razionalizzazione del sistema scolastico ( tagli di organico e di classi) alla legge 107 del governo Renzi nel 2015 , dalla politica dei bassi salari e del rinvio dei Contratti del comparto al recente decreto 36 che dovrà essere convertito in Legge in questo mese, dalla visione miope e sparagnina della scuola intesa come una spesa da tagliare e non come un investimento per le future generazioni, alle politiche tendenti a regionalizzare la scuola attraverso i Lep, alla riduzione delle spese per l’istruzione nei prossimi anni, dalle riforme ad invarianza di spesa, dalle classi numerose, che si pensa di eliminare con la denatalità, all’enorme carico burocratico con cui hanno sommerso la scuola italiana in questi anni.
Tutto questo non può essere risolto con il semplice voto, e certo non potrà essere modificato continuando a restare passivi e a subire.
O si inverte la tendenza rispetto al 30 maggi, quando ha scioperato solo il 17, 55% del personale della scuola o le cose peggioreranno sempre di più.
Gli insegnanti sono di fronte a una scelta, la cosa peggiore è continuare a non scegliere.
Libero Tassella SBC
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