Per me la Gilda degli Insegnanti o meglio la FGU sindacato di soli insegnanti avrebbe dovuto proclamare o aderire allo sciopero generale del 29 novembre.
A una legge di bilancio che taglia del 5% il personale docente e per la prima volta lega gli organici alla denatalità nonché programmaticamente comprime gli aumenti stipendiali nei prossimi 5 anni, si reagisce con un atto di protesta, non con comunicati ma con manifestazioni e scioperi.
Mi dispiace dispiace doverlo constatare ,ma in questo sindacato si risente ancora dell’egemonia egemonia del vecchio coordinatore rimasto in caria ininterrottamente dal 2006 al 2024 che a comunicati a calore bianco e interviste, faceva seguire convegni e sondaggi commissionati ad agenzie per dimostrare l’ovvio. La realtà non si descrive solo la si cambia e per cambiarla ci vuole la lotta.
Si dice che i docenti non scioperano, verissimo, ma bisogna mobilitarli e descrivere in modo realistico il baratro che si sta aprendo sotto i loro piedi.
È venuto il tempo che non si può stare chiusi nella propria classe al sicuro e coltivare i poropri orticelli, non ci si può sentire sempre assolti , tutti saranno coinvolti per citare De Andre’ Atteggiamenti passivi, scettici e indifferenti li pagheranno tutti i docenti, vecchi e giovani, di ruolo e precari e anche i diritti che sembrano acquisiti e intoccabili con anni di lotta potrebbero essere compromessi o fortemente limitati.
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